Fuoco! di Gian Vittorio Baldi a cura di R.Chiesi (Cineteca Bologna, 2009)

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Fuoco! è una pellicola del 1968 del bolognese G.V.Baldi, produttore, regista e importante figura del cinema indipendente europeo. Viene riproposta restaurata con allegato un corposo libro monografico in cui si ripercorrono i films e cortometraggi con accurate fonti e spunti critici, interviste e un nutrito epistolario.

La natura non compromissoria ed autarchica di Baldi si prefissava di sovvertire la consuetudine della produzione e dell'impianto del linguaggio cinematografico, curioso quindi che la formazione avvenne proprio in seno alla RAI, di cui a cavallo fra 50s e 60s curò alcuni programmi, compreso il viaggio sulla storia italiana di "Cinquant'anni"(1898-1948), andato in onda in dieci puntate e forte di un immenso lavoro di ricerca documentaristica, nonchè di talento nel montaggio. E' però con la società da lui fondata, IDI (Istituto Documentario Italiano), che Baldi promosse le sue capacità di produttore e documentarista, collaborando con Antonioni, Vancini, De Seta, Nelo Risi e in seguito Pasolini, oltre che con registi esteri. Parallelamente a ciò Baldi portò avanti nei 60s la sua attività cinematografica, di cui "Fuoco!" è uno degli episodi più fortunati, nonostante non si sia mai appoggiato alla grande distribuzione, anteponendo sempre l'autonomia al tornaconto economico, e visti i contenuti dissacratori o scomodi, le più importanti case di produzione e distribuzione non erano comunque interessate alla partecipazione.

Girato a Capranica di Sutri nel giro di poco più di due settimane e ovviamente a basso budget, Fuoco! è un film rappresentativo sia per lo stile di Baldi, dedito quasi sempre ad indagare la marginalità sociale, sia delle istanze del '68, ponendosi contro la religione, lo stato e la famiglia. La scena iniziale della statua della madonna portata in processione, presa a schioppettate da un disoccupato che si barricherà poi in casa, è uno dei momenti di rottura del cinema italiano dei 60s, e a questa unica scena esterna seguirà tutto il resto del film girato nelle poche stanze dove il folle armato fino ai denti consumerà la sua tragedia domestica insieme alla figura rassegnata della moglie, della suocera e della bambina. L'uomo non parlerà mai, sparando verso l'esterno mentre i carabinieri saranno esemplificati dalla pedanteria dell'appuntato Damiani, che proverà petulante a cercare un dialogo con lui, dando l'idea di un'autorità così all'apparenza disponibile e tollerante, da generare sospetti sulla vera natura del mondo esterno, come anche il tentativo di scoop di una giornalista, atto di sciacallaggio anticipatore dell'odierna televisione.

Il film è girato con suono in presa diretta, una rarità per l'epoca, e il regista non inserisce mai un controcampo rispetto alla situazione del dramma casalingo, il punto di vista rimarrà da dentro a fuori, facendo in modo che chi guardi il film sia spettatore con totale distacco dall'avvenimento, visto che i personaggi sono costruiti in maniera tale da non suscitare immedesimazione. Per sua stessa ammissione e credo inevitabilmente, importante fu nella sua opera l'influenza di Rossellini, mentre di Pasolini apprezzava le sceneggiature ma non troppo le rese filmiche, viste come trasposizioni che perdevano l'efficacia della loro poesia e potenza originaria.

A differenza di Pasolini o Bellocchio, lo sguardo di Baldi non è nè politicizzato, nè ambisce a fornire spiegazioni o interpretazioni dei fenomeni, ne dà una lettura nuda e cruda, riporta semplicemente i fatti. Nel libro curato da Chiesi ampio spazio è dedicato ad altre pellicole, come Luciano(1962), La notte dei fiori(1971), L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di natale(1974), Anni duri(1977), ZEN(1988) e Nevrjeme-Il temporale(1999). Interessanti tutti i contributi del libro, comprese le interviste (soprattutto quella ad Adriano Aprà) presenti nel dvd, facendo di questo ripescaggio un pregevole lavoro a livello filologico e di inquadramento contesuale dell'opera di Baldi.

A questo punto, si spera che in un futuro prossimo possano essere riportati alla luce altre sue opere, cortometraggi compresi.

Cinetecadibologna

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